La camera mortuaria può ospitare la salma per 72 ore

Camera mortuaria

Allertando su una pratica illecita che accade negli ospedali, informiamo che la salma di un defunto può giacere in camera mortuaria per un massimo di 72 ore.

È un momento concitato quello che segue la perdita di una persona cara. Quando avviene un decesso i familiari del defunto si ritrovano in un attimo a dover gestire un dolore senza misura e a dover fronteggiare tutti gli aspetti pratici e burocratici che una morte comporta. Il senso di spaesamento e agitazione aumenta quando persone estranee alla vicenda familiare cominciano a mettere pressione affinché tutta l’organizzazione del post mortem avvenga in tempi rapidi.

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Camera ardente delle RSA: quando non viene usata

Camera ardente RSA

Quando muore un anziano presso una RSA, dopo l’accertamento del decesso, il corpo del defunto viene solitamente trasferito in una camera ardente, ovvero un locale predisposto per la conservazione della salma prima che avvenga il funerale. Nella camera ardente della RSA, o camera mortuaria, possono far visita i familiari, i parenti stretti, amici e conoscenti della persona deceduta per l’ultimo saluto, salvo restrizioni dovute a cause eccezionali, come accaduto in tempo di pandemia.

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Arresti ‘ndrangheta: anche illeciti sui funerali

Illeciti sui funerali

Tra i recenti fatti di cronaca, facciamo luce sull’inchiesta sulla ‘ndrangheta che ha portato all’arresto di una decina di persone nel territorio milanese: coinvolto anche il settore funebre con illeciti sui funerali.

Le nuove notizie di attualità fanno emergere attività criminali nel circondario. Sono state infatti arrestate dieci persone, per reati vari con la stessa matrice mafiosa. Tra questi, uno rientra nel nostro campo di competenza, cioè l’erogazione di servizi funebri.

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Pratiche funebri digitali: un vero vantaggio

Pratiche funebri digitali

Approfondimento sulle pratiche funebri digitali e i benefici per i clienti

In una civiltà in continua evoluzione nell’ambito informatico, ci sono alcuni settori che ancora fanno fatica a digitalizzarsi. Per esempio quelli municipali. Lo sa bene chi lavora nel campo funebre e deve quotidianamente recarsi nelle varie strutture comunali per portare documenti e sbrigare pratiche per l’avvio e l’organizzazione dei funerali. In un’era tecnologicamente così avanzata e in uno spazio temporale, quello legato al Covid-19, che ci ha insegnato ad agire prevalentemente online, è quanto mai singolare l’approccio burocratico di alcuni enti. Non tutti per fortuna. Leggi tutto



Corruzione all’ospedale Sacco di Milano: le ombre del settore funebre

Corruzione al Sacco di Milano

Venuto alla luce un caso di corruzione all’ospedale Sacco di Milano: denunce per tre coinvolti

Nei giorni scorsi abbiamo appreso da un articolo uscito sul giornale online Milano Today dell’ennesimo caso di corruzione nel settore dei funerali. Nel testo vengono riportati dettagli circa le persone coinvolte e la struttura ospedaliera in cui si sono verificati i fatti legati all’ambito funerario. Trattasi del Sacco di Milano, la cui direzione generale ha segnalato la presunta attività illecita dell’addetto all’obitorio in accordo con i dipendenti di due imprese funebri. Insieme ad altri tre esposti è scattata un’indagine investigativa da parte delle autorità competenti, con successiva interdizione dei tre operatori dal pubblico esercizio su decisione del giudice. Leggi tutto