Il Covid oggi in Italia: contagi in aumento

Covid 2023

Cresce l’allarme Covid in Italia: in una settimana si è registrato il 44% in più di contagi, senza contare che il tracciamento è ormai molto più blando. L’Organizzazione mondiale della Sanità conferma un trend che fa preoccupare ma non allarmare, per il momento. Però è meglio non ignorare la situazione e per questo noi di tuttofunerali.it, soliti a parlare di decessi, defunti, funerali, vogliamo cercare di fare il quadro della situazione.

Si punta sulla protezione per i soggetti fragili

Dal bollettino settimanale del Ministero della Salute e dell’ISS si legge che «l’infezione si mantiene bassa seppur in aumento da tre settimane». Solo nei 7 giorni che vanno dal 31 agosto al 6 settembre, i casi sono cresciuti da 14.866 a 21.309. «L’attuale andamento clinico-epidemiologico non desta allarme, ma richiede attenzione e misure di prudenza – afferma Francesco Vaia, Direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute -. Il Ministero, nell’interesse primario della tutela dei cittadini più fragili si muove in una duplice direzione: da una parte misure di protezione e prevenzione per la tutela e sicurezza sia dei pazienti che degli operatori e dall’altra predisposizione di una campagna di vaccinazione annuale che punti a proteggere coloro che in passato sono stati più colpiti da Covid: anziani, fragili, immunocompromessi».

Le nuove varianti di Covid

Anche le nuove varianti rilevate e monitorate sembrano sotto controllo. I sintomi di chi si ammala restano naso colante, raffreddore, mal di gola, tosse, tutt’al più febbre e perdita di olfatto e gusto. Gli esperti informano infatti che i sintomi finora riscontrati nei pazienti colpiti dalla variante Eris, la prevalente in Italia secondo il nuovo bollettino, sviluppano un quadro clinico simile alle già note manifestazioni di Covid. «Nessuna sembra più preoccupante del solito – riporta sui social Fabrizio Maggi, direttore dell’Unità di Virologia e laboratori di Biosicurezza dell’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma -. Il virus ha preso la direzione dell’adattamento verso il suo ospite, cioè noi. E questo, anche grazie alla copertura vaccinale e all’immunità ibrida, non può che tradursi in una malattia più blanda nelle persone giovani e sane. Vaccinare anziani e fragili, invece – ribadisce anche lui – continua a essere importante mentre vediamo un po’ di rilassamento su questo fronte».

Non si può abbassare la guardia. Soprattutto perché nessuno del settore funebre vuole che si ripresenti la situazione del passato con un numero di morti elevato ogni giorno e con la privazione ai familiari stretti del saluto per l’ultima volta del caro estinto al fine di evitare il contagio.

Ricoverati e morti per Covid

Mentre i professionisti del comparto sanità raccomandano prevenzione e cautela, non si può non prendere in considerazione l’aumento di ricoverati in terapia intensiva e di morti registrati per Covid (94 decessi con un aumento del 45% circa rispetto ai 65 del periodo 24-30 agosto). Il settore funebre si tiene sempre in allerta circa eventuali nuovi disposizioni, augurandosi di non rivivere più ciò che è accaduto solo pochi anni fa.

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