Quali sono le mansioni di un infermiere nel caso di un decesso di un paziente? Sicuramente non suggerire l’impresa di pompe funebri

Il ruolo degli infermieri

Fino a oggi abbiamo descritto i comportamenti illeciti di alcuni infermieri che hanno cercato di favorire, attraverso la propria posizione privilegiata, le “imprese di pompe funebri amiche”, in special modo nel contesto territoriale di Milano e provincia, in cambio di un compenso. Compenso, quantificabile tra le 100 e le 350 euro, che in linea teorica diventa tale laddove il consiglio dell’infermiere si traduca nell’organizzazione di un funerale.

Non sono tutti disonesti gli infermieri a Milano…

Poche pecore nere gettano fango su un settore, quello degli infermieri, che è sicuramente rispettabile e composto da persone perbene. Purtroppo, noi per deformazione professionale parliamo sempre di quei pochi, che condizionano in maniera tangibile il mercato delle onoranze funebri. Basti pensare a quanti decessi può veicolare in un anno un solo infermiere corruttibile: siamo nell’ordine delle centinaia… E tutti gli altri infermieri invece?

Qual è il ruolo dell’infermiere nel caso di decesso del paziente in reparto?

Ecco quali sono le mansioni reali che devono svolgere gli infermieri nel caso in cui si verifichi la morte di un paziente.
– Qualora non sia presente il medico in reparto e se il decesso non si è verificato nell’ambito di un’emergenza, provvede a una prima constatazione, rilevando i segni di morte negativi (cessazione del respiro, dell’attività cardiaca e neuro-muscolare). Allerta nell’immediato anche il medico per la costatazione legale del decesso. Nell’attesa, isola la salma con paraventi o tendine, prepara la modulistica necessaria come i cartellini di identificazione della stessa, il modulo di avviso di morte, il modulo denuncia di causa di morte e il modulo Istat.
– Fornisce assistenza e informazioni sulle procedure da svolgere ai parenti, se presenti in reparto. Altrimenti li raggiunge telefonicamente.
– Consegna gli oggetti di proprietà del morto ai parenti. Se non presenti, redige un verbale con l’elenco degli oggetti corredato da un’accurata descrizione prima di consegnare gli stessi al personale incaricato alla custodia. Laddove gli oggetti siano di grande valore o in presenza di ingenti somme di denaro, è buona norma non consegnare nulla ai parenti e passare tutto al personale addetto alla custodia, che successivamente si occupa della restituzione nel rispetto delle disposizioni di legge.
– Deve conoscere la religione di appartenenza del defunto (ad esempio se cattolico, per contattare il sacerdote per somministrare l’estrema unzione).
– Prima di procedere alla sistemazione della salma, attende l’arrivo dei parenti e concedere loro alcuni minuti con il defunto.
– Rimuove eventuali drenaggi, cateteri, sondini dal corpo.
– Dopo la visita dei parenti, prepara la salma, con il massimo rispetto, per il trasporto in camera mortuaria. Tale operazione è altresì volta a evitare la diffusione di infezioni e parassiti. La preparazione consiste in molteplici mansioni: dal rinnovo delle medicazioni al posizionamento di un pannolone, dal chiudere bene le palpebre all’apertura delle finestre per arieggiare la stanza, fino alla pulizia e lavaggio del corpo.
– Fotocopia il frontespizio della cartella con la firma del medico e la mancata richiesta di riscontro diagnostico, i dati anagrafici del morto e l’ora del decesso.
– Si occupa del disbrigo delle pratiche e svolge compiti per la rimozione della documentazione clinica del paziente, cancellazione della terapia, etc..

A grandi linee è questo che fa un infermiere. Si evince dunque che non ha alcuna facoltà di promuovere i servizi di un’impresa di onoranze funebri. Il nostro articolo, nella parte “Qual è il ruolo dell’infermiere nel caso di decesso del paziente in reparto?” è stato realizzato sulla base dell’elaborato “Il decesso di paziente in reparto: ruolo dell’infermiere” a firma del Dott. Ivo Camicioli.



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