Riaperto il crematorio di Lambrate: sì alle cremazioni dei residenti a Milano. Ma ricomincia il traffico veicolare

Crematorio di Milano Lambrate

Il crematorio di Lambrate, come si sa, è ripartito. E con largo anticipo rispetto al previsto: la chiusura temporanea, stabilita il 3 aprile a causa del protrarsi dell’emergenza coronavirus (covid-19) e quindi della saturazione della struttura, doveva terminare il 30 aprile. Invece, le attività di incinerazione delle salme sono già in funzione da giorni.

Cremazioni concesse soltanto ai residenti di Milano

La nuova ordinanza del Comune di Milano autorizza le cremazioni ai residenti milanesi, deceduti a partire dalla riapertura dell’impianto, ovvero il 20 aprile. Viene inoltre precisato che restano sospesi gli ingressi per i defunti non residenti nella città.

Certo il traffico veicolare…

La riapertura del crematorio di Lambrate va certamente guardata positivamente: le onoranze funebri non saranno più costrette a percorrere chilometri per recarsi, con la salma del caro estinto, in altri crematori lontani, anche fuori regione. I familiari in lutto, pur non avendo la possibilità di salutare a dovere il defunto né di recarsi al cimitero (possibilità quest’ultima concessa a solo 2/3 persone e non in tutti i comuni), potranno quantomeno sapere che rimarrà nella città. Una piccola cosa, sia chiaro. Ma nel dolore dell’emergenza coronavirus (covid-19) per qualcuno (e anche per il nostro giudizio) può essere importante. Unica pecca? Il traffico. Se si riapre una struttura bisognerebbe anche immaginare quel che ne consegue, soprattutto in un periodo eccezionale come questo. Comunque, va bene lo stesso. È il male minore. L’importante è che i familiari possano sentire vicino il proprio caro.



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