Si parla solo di monopattini elettrici ultimamente. A Milano sembra non esserci altro. Gli articoli che vengono dedicati a questo mezzo di trasporto, compresi quelli trattanti gli incidenti che si stanno verificando, sono innumerevoli. Passi il tenore monotematico delle testate giornalistiche e del Comune di Milano, passi l’attenzione riservata alla novità in tema di mobilità, non può passare però il fatto che nessuno parli del crematorio di Lambrate (Milano).

Crematorio di Lambrate rallentato per guasti

Il crematorio di Lambrate, balzato agli onori della cronaca durante il picco dell’emergenza coronavirus (covid-19) per la sua saturazione a causa del numero troppo elevato di vittime da gestire, in questi giorni non starebbe lavorando a pieno regime: la struttura avrebbe rallentato l’attività in seguito ad alcuni guasti. Nello specifico starebbe riducendo le cremazioni provocando la consegna ritardata delle ceneri del defunto. Eppure nessuno scrive nulla, né giornalisti né dal Municipio di Milano. I disagi dei familiari in lutto, che attendono l’urna cineraria contenente il caro estinto, non vanno messi in secondo piano. Motivo per il quale abbiamo voluto dedicarci alla stesura di questo articolo, la cui finalità è quella di attirare l’attenzione pubblica e dei giornali, oltre a quella del Comune di Milano, affinché si ponga rimedio.

E gli altri crematori, che fanno?

Se il forno crematorio di Lambrate (Milano) ha subito rallentamenti, gli altri di natura privata continuano a lavorare come al solito, senza abbassare il numero di cremazioni effettuate. Per citarne qualcuno: crematorio di Serravalle, crematorio di Trecate, crematorio di Varese. Ci aspettiamo che la situazione torni presto alla normalità, in modo tale da consentire la restituzione delle ceneri, contenute nell’urna cineraria, il più presto possibile ai rispettivi familiari. Essere veloci, in questo caso, è fondamentale. Si può esserlo molto meno per il monopattino elettrico!