Un’altra macchia nel mondo dei funerali e in special modo della cremazione? Apprendiamo dal Corriere della Sera e da Il Fatto Quotidiano che la Procura di Trento e i Carabinieri del Noe (nucleo operativo ecologico) stanno indagando sul ritrovamento di ventisette bare e altrettante salme scovate in un magazzino dell’Alta Valsugana.
L’individuazione delle salme e delle bare sarebbe avvenuta in un capannone in provincia di Trento, usato come deposito da una cooperativa sociale con l’incarico di trasportare i corpi nel crematorio per l’incenerimento, a seguito della segnalazione di un’azienda vicina, i cui lavoratori avvertivano forti odori. Tra l’altro il capannone, con bare e salme, era adibito in parte ad officina e dunque conteneva al suo interno anche pneumatici, automobili smontate e carriole.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti dei Carabinieri, le salme venivano tolte dalle bare per essere poi riposte in sacchi di nylon, che a loro volta venivano rinchiusi in scatole di cartone per essere poi inviati al forno crematorio. Seguiva il sezionamento delle casse funebri: da una parte il legname, per il suo smaltimento, dall’altra lo zinco, per una presunta vendita.
Stando all’accusa i guadagni della cooperativa sociale deriverebbero proprio dalla rivendita dei materiali ma anche dai minori costi della cremazione: l’incinerazione di corpi con la bara costerebbe circa 800 euro mentre senza l’accompagnamento della cassa la cifra sarebbe dimezzata, ovvero 400 euro.
È stato quindi disposto il sequestro del capannone e aperto un fascicolo per vilipendio di cadavere e gestione illecita di rifiuti.
Sicuramente la giustizia farà il suo corso e fino a quel momento non esprimeremo alcun giudizio in merito.
In generale, il settore funebre è spesso oggetto di notizie di questo tenore. Per questo l’auspicio che rivolgiamo a tutte le pompe funebri e alle altre attività che compartecipano all’organizzazione del funerale, che sia con cremazione, inumazione o tumulazione, è che mantengano comportamenti adeguati e rispettino i morti.