Comuni con poco personale al cimitero. Agli operatori funebri tocca dare una mano, ma a che pro?

Cimitero funerale

Cimiteri pronti ad accogliere salme. O forse no. Perché accade sempre più di frequente che gli operatori cimiteriali – dipendenti del municipio – non siano in un numero sufficiente per svolgere le operazioni di seppellimento (inumazione) o posizionamento del feretro nel loculo (tumulazione). Eppure le tasse per il servizio cimiteriale la famiglia in lutto le paga regolarmente! Si parla, su e giù, di 500 euro. Mica bruscolini.

L’impegno ulteriore perché il funerale finisca correttamente

L’impresa funebre, che fino a quel momento ha organizzato accuratamente ogni dettaglio del funerale, per far sì che l’ultimo passaggio al camposanto non dia adito a problematiche fastidiose e dolorose per i famigliari, si trova costretta a mettere a disposizione i suoi uomini per gli operatori cimiteriali. Si tratta di manovre di supporto non autorizzate. Anzi, ad essere precisi, i necrofori dell’impresa di onoranze funebri non potrebbero nemmeno accedere alle aree cimiteriali.

Il rischio per le imprese funebri

Il problema si ripete di sovente. In pratica alle onoranze funebri tocca fare il lavoro di competenza degli operatori cimiteriali, ovvero del Comune, senza guadagnarci il becco di un quattrino per il servizio ulteriore e avere una copertura assicurativa. Già, e se qualche uomo dell’impresa funebre si fa male durante le operazioni, chi ne risponde? La responsabilità ricadrebbe, ingiustamente, sull’impresa di pompe funebri, che ricordiamo non era autorizzata ad essere lì. Bisogna opporsi a questo sistema.

Un tentativo, per fare qualcosa

Da tecnici del settore funebre, quello che si può fare, per evitare che poi l’ultimo atto del commiato non resti incompleto perché un unico operatore cimiteriale non riesce a compiere da solo tutto l’iter per l’inumazione o la tumulazione, è di chiedere al Comune di firmare un documento attraverso il quale si assume le responsabilità per l’aiuto da parte di terzi. È un tentativo, forse anche un po’ disperato. Ma tant’è. In caso di diniego, se proprio volete, potete sempre dire al municipio che si dovranno arrangiare da soli… Chissà, se tutti adottassimo questa linea, magari qualcosa cambierebbe.