Cremazioni a Milano: “Tutto a posto”, ma poi non è proprio così e ti tocca andare in comune

Immaginate per una volta nella vostra vita che quello dei funerali sia un settore come un altro, dove in ballo non ci siano lutti, dolori, decessi, morti e non si debba pensare alla vestizione della salma o agli addobbi floreali.

Le pompe funebri: un’impresa come un’altra

Quello che resta, senza queste componenti, è un mercato composto come gli altri da domanda e offerta, nel quale sono presenti diverse imprese (pompe funebri). E le imprese (pompe funebri), in sintesi, cosa devono fare? Trovare clienti (famiglie colpite dal decesso di un parente), stilare preventivi (con i servizi funebri), concludere vendite (organizzazione di funerali).

Non tutte le onoranze funebri sono uguali

Queste regole, espresse in maniera spicciola, sono globalmente seguite da qualsiasi realtà lavorativa. La differenza sta nella loro applicazione, nel modo in cui ci si pone per raggiungere gli obiettivi e nel confronto con chi ci si trova di fronte. Ora, premettiamo subito: ci sono imprese di pompe funebri a Milano e provincia che si attengono a queste regole per portare a casa la pagnotta, lavorano bene, sono corrette e oneste, hanno rispetto del morto e del dolore delle persone. Ed espongono in maniera trasparente, cosa non scontata, il prezzo dei funerali (con cremazione o tumulazione o inumazione) evitando rincari al saldo finale. Ci sono altre onoranze funebri invece, meno attente e rispettose, che appena possono se ne approfittano, raggirando il cliente (il cui stato psicofisico non è certo ottimale) per il mero guadagno.

La menzogna legata alla cremazione a Milano

Ne abbiamo raccontate molte in questi anni, l’ultima scoperta è una menzogna inerente all’incinerazione della salma in quel di Milano. Per chiudere il contratto, infatti, l’imprenditore informerebbe i parenti (che hanno riportato la richiesta del defunto di essere cremato) che si occuperà dell’intera procedura e che loro, quindi, non dovranno fare nulla, evitando anche le trafile burocratiche presso gli uffici comunali del capoluogo della Lombardia. C’è un aspetto che sfugge a coloro che non lavorano nel settore delle pompe funebri: laddove il caro estinto non avesse manifestato la volontà di farsi cremare per iscritto (e probabilmente si tratta della maggior parte dei casi), attraverso un testamento, un’associazione pro cremazione o una società di cremazione, il coniuge o il parente più prossimo entro il sesto grado dovrà dichiarare la volontà del defunto davanti all’ufficiale di stato civile del municipio. Non ci sono altre strade.

… e alla fine, dopo il funerale, dovrete recarvi nel comune di Milano

Per cui, nonostante il personale dell’impresa funebre vi abbia detto che non metterete piede nel comune di Milano, non credeteci. Presumibilmente gli incaricati aspetteranno infatti dopo il funerale per avvisarvi del ricevimento di una telefonata da parte degli impiegati comunali di Milano che li avverte dell’assenza di una firma su un documento o di una dichiarazione…. A quel punto, dovrete per forza varcare la soglia dell’ente comunale meneghino. Più o meno è così che potrebbe andare, chiaramente sempre e solo in presenza di imprenditori di onoranze funebri scorretti.

Vademecum anti-truffa

Per chi fosse interessato a non cadere nelle trappole architettate da alcune imprese di pompe funebri può leggere il nostro vademecum anti-truffa.