Nuovi commenti sulla campagna pubblicitaria di Outlet del Funerale

La nuova campagna pubblicitaria di Outlet del Funerale sta ricevendo sempre più attenzione e commenti positivi. Riportiamo le “Postille filosofiche  di Maria Bettetini che sono molto belle:

Il trapasso nell’era dei consumi

Perché nessuno ci aveva pensato prima? Forse per pudore o per superstizione, ma i nostri tempi hanno cancellato il primo e reso la seconda così diffusa da non notarla nemmeno. Così, finalmente, questi tempi liquidi e frettolosi hanno prodotto un colpo di genio: l’ outlet del funerale. Non è una battuta, né una metafora. Si tratta di una realtà che tappezza muri e mezzi di trasporto del Nord Italia. Ha sede a Cologno Monzese, a due passi dagli studi Mediaset (scherzi del destino, la polvere e la gloria dalla stessa parte del Seveso). La grandezza di questa invenzione sta nell’esorcizzare i terribili giorni del lutto, unendo all’utile anche il dilettevole dei prezzi fissi e convenienti. L’esorcismo si risolve in un’abile strategia di marketing : ora che sei vivo e i tuoi stanno bene, ti faccio ridere. Così poi, quando avrai bisogno, che capita a tutti nella vita o nella propria morte, che anche quella capita a tutti, ti ricorderai o ricorderai a coloro che ti sopravvivono dell’ outlet del funerale. Ecco dunque gli script dei manifesti e delle pubblicità internet: «Vita da cicala? Tanto poi c’è l’ outlet !», a indicare il vantaggio di sapere in anticipo che gli eredi non pagheranno cifre elevate per il nostro funerale, quindi possiamo sperperare come una cicala in estate. D’altra parte a Napoli si vende il pacchetto «Paga adesso e muori tra cent’anni»: allo stesso prezzo si acquistano più servizi, non solo il funerale a prezzo fisso, non solo la riconoscenza degli eredi sollevati dalla spesa, ma anche, e forse soprattutto, un bel colpo inferto alla sventura. La morte come tutti sanno sta lontana da chi ne parla, la tratta con familiarità, la sogna. La migliore pubblicità del nostro outlet , per tornare al laborioso Nord che deve ancora imparare a vivere da cicala, è «Stanchi della solita agenzia funebre?», che è come dire: siete stufi di ricorrere di continuo ad agenzie funebri obsolete? Fidatevi di noi professionisti, dei quali sulla pagina Facebook dicono «siete fantastici» (un dubbio: chi lo dice? Non certo il defunto. Per quanto si trovi in rete anche il sito Persone Speciali, dove i defunti continuano a vivere nei ricordi e nelle foto inserite da amici e parenti). Vediamo dunque che cosa offre l’ outlet del funerale. Innanzitutto esperienza e leggerezza, suggeriscono le immagini: magazzini di bare, sacchi pieni di crocefissi dorati, urne di ogni forma, segnali tutti di un lavoro sui grandi numeri. Quanto alla leggerezza, non bastassero le pubblicità ecco la foto di simpatici gadgets , portachiavi con appesa una piccola bara, vedere per credere. Veniamo ora alle proposte, alternative alla «solita agenzia funebre». Non tutti i funerali sono uguali, il più povero costa poco più di mille euro, il più ricco diecimila. Ohibò, tanta simpatia e poi facciamo delle differenze? Il mercato è mercato, se ne era reso conto anche Totò, rimasto di notte al cimitero, notando la differenza tra la tomba di un marchese e quella di un netturbino: «Questa è la vita! ’ncapo a me penzavo… / chi ha avuto tanto e chi nun ave niente! / Stu povero maronna s’aspettava / ca pur all’atu munno era pezzente?», il povero netturbino avrebbe mai immaginato di essere un pezzente anche da morto? La discussione tra i due morti fa poi comprendere il senso d’a livella , della morte che rende tutti uguali. Ma i vivi sono vivi, e ci tengono alle differenze, non è lo stesso accompagnare per l’ultimo viaggio il caro estinto con il minimo comunale esclusi bolli o invece con il funerale vip gold , che prevede trasporto in limousine con targa ODF (che si capisca che è predisposta per l’occasione, non è prestata da un parente), nonché coccarda, cuscino di fiori, libro delle firme e tavolino. Ma questi sono lussi, perché l’ outlet concede democraticamente a tutti alcuni optional da non farsi sfuggire. La bara infatti è accessoriata (tergicristallo? Wi-fi?). I necrofori, sì insomma i becchini, sono almeno quattro anche per i più poveri, i parenti si possono rilassare, niente pesi. La novità, infine: con i quattro, è sempre previsto anche un assistente di conforto. Non più le prefiche, le donne vestite di nero pagate per piangere ai funerali, come si possono vedere ancora in paesi non proprio al centro del turbinio contemporaneo. Non si urli, non si pianga, ma ci si lasci confortare dall’assistente preposto, o preposta. Togli la spesa fuori budget , togli il pianto, togli l’organizzazione di fiori e documenti, anche il trapasso diventa light . E alla fine avremo guadagnato pure un portachiavi nuovo. Cosa non si farebbe per allontanare dalle nostre vite il pensiero della morte e dei morti, che invece sono serissimi, come il netturbino spiega al marchese: «Sti ppagliacciate ’e ffanno sulo ’e vive: / nuje simmo serie… appartenimmo à morte!».