Niente scuse all’operatrice funebre aggredita verbalmente dai colleghi presso il Comune di Milano

Niente scuse per l'operatrice funebre aggredita in Comune

Come dimenticarsi della vicenda di un mesetto fa, avvenuta nel Comune di Milano, nella quale alcuni operatori funebri all’apice della loro follia avevano urlato contro una collega di una rispettata impresa di onoranze funebri la frase: «Stai attenta che ti buttiamo giù dalle scale»? Tutto perché la donna, non vedendo arrivare nessuno allo sportello municipale del settore funebre, avrebbe deciso di fare giustamente il suo lavoro (fissare funerali) e non sprecare tempo ad attendere qualcuno che magari passa le sue giornate bar…

La sua “colpa” è stata in pratica quella di scavalcare quel posto immaginario nella “fila” che alcuni personaggi si arrogano il diritto di precostituire, lasciando in coda uno a tenere il posto di dieci. Solo che a differenza delle altre volte, quel giorno non c’era anima viva allo sportello del Comune di Milano. Neanche lo sfigato di turno che sta lì a tenere il posto mentre gli altri si rimpinzano di brioches e caffè. Così si è fatta avanti lei. Ebbene l’affronto per aver provato a svolgere il suo lavoro e fornire un servizio celere alla famiglia in lutto è costato all’operatrice funebre una raffica di invettive e minacce ingiustificate da parte dei colleghi, che parevano sentirsi a casa loro, dimenticando di trovarsi nel Comune di Milano. Questa è la sintesi dell’accaduto. Vi invitiamo a leggere la storia integrale cliccando qui.

Errare è umano, perseverare è diabolico

Il nostro articolo, che è stato letto da chi di dovere, non ha portato però al risultato sperato. L’operatrice funebre si è recata nuovamente nel Comune di Milano per sbrigare pratiche funebri e fissare funerali nei giorni successivi, ma nessuno dei colleghi “minacciosi”, una volta sbollita la rabbia, si è fatto avanti per manifestare il suo rammarico o mostrare segni di ravvedimento. Nessuna scusa le è stata porta. E non è certo un bell’esempio per chi dovrebbe avere una spiccata sensibilità, vista la professione che svolge. Quando gli audaci uomini delle pompe funebri hanno rivisto la donna, hanno semplicemente fatto finta di niente. Chissà se per imbarazzo o menefreghismo? Poco importa. Potevano recuperare, essere uomini per una volta e invece si sono dimostrati piccoli, piccoli. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

Denuncia o non denuncia agli operatori funebri che l’hanno minacciata?

L’operatrice funebre, ad ogni modo, non dato peso alla presenza dei colleghi quando li ha incontrati e ha continuato con solerzia a svolgere il suo lavoro. Nella testa però le frullava un pensiero: vale la pena denunciarli alle autorità? Al momento non è dato sapere quale sia stata la sua decisione. Vedremo gli sviluppi.

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